PEDAGOGIA: GLI ESITI DELL'AFFERMARSI DELLA CULTURA POSITIVISTA
GLI ESITI DELL'AFFERMARSI DELLA CULTURA POSITIVISTA
POSITIVISMO E LOTTA ALL'IGNORANZA:
Il Positivismo in Italia arrivò MOLTO tardi → fino all'Unità, in Italia dominò la cultura risorgimentale
(= forte tradizione, spirito di matrice cattolico-liberale)
A rallentare lo sviluppo del positivismo furono:
1. mancanza dello sviluppo industriale
2. prevalenza di un positivismo DOGMATICO incentrato su una visione totalitaria e scientista della
razionalità positiva (uomo = semplice fenomeno della natura)
- durante la stagione positivistica, l'Italia cercò di modernizzare lo Stato unitario (=ALLINEARLO)
↓
i risultati delle scienze sperimentali furono utilizzate per combattere l'IGNORANZA
e i PREGIUDIZI (=cercare di migliorare le condizioni di vita), così da
raggiungere una CONVIVENZA DISCIPLINATA (scopo: massima felicità)
- EDUCAZIONE → affidata la costruzione della società moderna che NON si doveva basare più su
principi di tendenza spiritualistica (=cattoliche)
↓
positivisti = gettano le basi della svolta sperimentale
nella PEDAGOGIA
POSITIVISMO E POSITIVITÁ:
- Norberto Bobbio → "ci fu più positivismo che positività" = prevalse più lo sforzo di far trionfare
un'idea che il proposito di avvalersi del
metodo scientifico
- analisi applicata alle questioni educative → pedagogia, in quanto "scienza dell'educazione", fu vista
come un tassello necessario per realizzare la modernità,
per fare ciò era necessario considerare l'uomo non per
quello che può o deve essere, ma per quello che risultava
IL METODO SCIENTIFICO COME RICERCA CRITICA:
- contributo più significativo del positivismo italiano è rappresentato da due aspetti:
1. primo: legato all'insegnamento di quegli studiosi che preferiscono accostarsi alla scienza
sperimentale (=stimolando la diffusione di una mentalità CRITICA)
2. secondo: movimento del self-helpismo (=promozione tra i ceti popolari di una mentalità più
INTRAPRENDENTE, attiva, disposta a confrontarsi con le novità)
GABELLI E VILLARI:
ARISTIDE GABELLI
- credeva che la cultura scientifica dovesse essere utilizzata- rendere l'Italia un "Paese civile" = oltre a potenziare
l'istruzione, bisognava far uscire le scuole elementari
italiane da un lavoro in parte IMPRODUTTIVO
↓
imparare le parole a memoria per il bambino non era
affatto lusinghiero, poiché non si rende conto
del valore di quest'ultime
- scopo della scuola: preparare "gente giovine di testa", senza idee preconcette, aperta a tutte le
invenzioni, fiduciosa nel PROGRESSO e nel miglioramento umano
PASQUALE VILLARI
- ministro dell'istruzione (1891-1892)
Commenti
Posta un commento