ANTROPOLOGIA: SIGNIFICATI E FUNZIONI DELLA MAGIA E DEL MITO (LA MAGIA E IL SUO FUNZIONAMENTO)
LA MAGIA E IL SUO FUNZIONAMENTO
Il pensiero magico nella cultura europea:
progressi scienza moderna → la magia viene considerata, come una credenza ingenua nella
possibilità di manipolare, con l'uso di speciali combinazioni e
accostamenti di sostanze, il corso degli eventi e la natura delle cose.
→ concetto di magia cambia a seconda di chi lo trattava:
- antenati dei moderni astronomi: erano convinti che gli astri avessero un reale influsso sulla vita degli
esseri umani (astrologia)
- antenati dei moderni chimici: pensavano che certe materie potessero essere combinate in maniera da
ottenere metalli miracolosi (alchimia: accostamento insolito di più elementi)
- antenati dei moderni medici: erano convinti che certi vegetali, se ingeriti, potessero alleviare le
sofferenze in quanto la loro forma ricordava quella degli organi sofferenti
L'inizio degli studi sulla magia:
800 → cominciò lo studio della magia come modo di pensare, quando divenne evidente che molte
credenze sparse per l'Europa fossero abbastanza simili a quelle dei selvaggi e dei primitivi
↪ da allora in poi con il termine MAGIA si è inteso indicare un insieme di gesti e formule verbali
mediante cui si ritiene di poter influire sul corso degli eventi e sulla natura delle cose
↓
- magia nera: una serie di operazioni verbali e materiali condotte su qualcosa che è appartenuto
o che è stato in contatto con la persona che si vuole colpire
- magia bianca: mira a produrre effetti benefici sull'oggetto prescelto
Alcuni procedimenti del pensiero magico:
- JAMES FRAZER aveva colto almeno due modalità del pensiero
magico sulle quali bisogna riflettere: imitazione e contagio
→ imitazione: è la credenza che, vestendosi della pelle di un
certo animale, il cacciatore possa mimarne i movimenti e
quindi influire sul suo comportamento
→ contagio: corrisponde all'idea che due cose, per il fatto di essere
entrate in contatto tra loro, conservino, il potere di agire l'una
sull'altra
Le interpretazioni dei primi antropologi:
I primi antropologi interpretarono la magia come una specie di aberrazione intellettuale (tipica della
mente primitiva), oppure come una scienza imperfetta.
- aberrazione intellettuale: si sarebbe trattato di una mancanza di coerenza logica, non potendo la mente
primitiva cogliere i veri nessi causali tra i fenomeni.
- scienza imperfetta: si sarebbe trattato di un tentativo di manipolare, in maniera sbagliata, la natura di
cui si intuivano le proprietà, le leggi e le ricorrenze.
→ i primi antropologi ritenevano che vi esistesse un legame stretto tra la MAGIA e la RELIGIONE
La teoria di Malinowski:
- un'altra teoria della magia fu elaborata da Malinowski, sulla
base della sua esperienza di ricerca nelle isole Trobriand
- egli distinse nettamente la MAGIA dalla RELIGIONE e
dalla SCIENZA
↪ scienza: si trova nella sua forma elementare presso tutti i
popoli. Si tratta di una scienza elementare, frutto della
necessità di organizzarsi per poter sopravvivere costruendo armi
↪ religione: è chiamata a fornire certezze di fronte ai grandi
problemi della vita (es: il bene e il male)
↪ magia: ha finalità rassicuranti. Malinowski aveva osservato che i Trobriand compivano atti magici
quando dovevano fare qualcosa di pratico oppure di tecnico (es: partire per un viaggio in mare)
↕
la magia era un qualcosa a sé stante: per Malinowski, la magia era un mezzo usato
dagli esseri umani per far fronte a situazioni che generano ANSIA
La magia come rito propiziatorio:
Compiendo una serie di atti particolari, di fronte alla situazione da affrontare, si cerca con atti di natura
magica, di influenzare il buon esito dell'impresa
→ per Malinowski, la magia consiste in una serie di ATTI SOSTITUTIVI (es: come quando
abbracciamo il cuscino pensando di avere tra le braccia la persona amata, momentaneamente
irraggiungibile.)
→ in poche parole, la magia non è quindi anteriore alla religione o alla scienza, ma piuttosto un gesto
primordiale, che afferma il desiderio dell'essere umano di controllare dei fini desiderati
Le tesi di de Martino:
→ Ernesto de Martino: riteneva che la natura della magia fosse un residuo arcaico ancorato nel bisogno
dell'essere umano di affermare la propria presenza di fronte all'idea della morte (=annientamento)
Le somiglianze tra pensiero religioso e pensiero magico:
↝ la credenza nel potere curativo dell'acqua benedetta oppure nella protezione procurata dalle
immagini di santi ha forti rassomiglianze con la magia
↓
sono gesti che rivelano una fiducia nel potere di tutti questi oggetti, i
quali vengono considerati come una risoluzione al problema
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